APPALTO RIFIUTI
La Gial Plast licenzia i tre operai fasanesi finiti nell'elenco dell'interdittiva antimafia
La società leccese rischia di essere estromessa da tutti gli appalti in corso, a causa della presenza nel proprio organico di una trentina di dipendenti ritenuti contigui alla criminalità
Fasano - La Gial Plast, la ditta che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti e che si era aggiudicata la nuova gara d'appalto, raggiunta nei giorni scorsi da una “interdittiva antimafia” disposta dalla Prefettura di Lecce, ha licenziato tre operai in servizio a Fasano.
Il provvedimento sarebbe essenzialmente scaturito da trenta contratti di lavoro stipulati dall'azienda, che consta di circa 500 dipendenti, nei confronti di dipendenti condannati in passato per cosiddetti ‘reati spia del condizionamento mafioso', ritenuti perciò contigui alla criminalità organizzata (fra i 30, tre sono fra i dipendenti che la ditta ha assunto per l'espletamento del servizio di Fasano ndr).
La Gial Plast, si difende affermando che nel subentrare nel servizio svolto precedentemente da altre aziende, ha assunto tutto il personale già in carico, come è successo a Fasano quando la ditta leccese è subentrata alla Tradeco.
D'altronde questa non è una decisione facoltativa della ditta subentrante, ma un obbligo contrattuale. Fra i tre dipendenti di Fasano finiti nell'elenco incriminato dalla Prefettura di Lecce e che ora sono stati licenziati, due hanno avuto a che fare con il contrabbando venti anni fa: uno dei due all'epoca sarebbe stato associato al clan Prudentino di Ostuni.
Ma questi dipendenti erano in servizio a Fasano già dal periodo della gestione Monteco e poi passati in carico alla Tradeco. I
n merito a questa vicenda, bisogna anche dire che sono stati gli stessi amministratori della Gial Plast ad “autodenunciare” la presenza di queste trenta persone nel proprio organico! Se avesse proceduto al loro licenziamento, come è prassi consolidata, la giustizia del lavoro, anche in caso di persone con precedenti penali, in presenza di ricorsi, dispone il reintegro comunque! Al contrario, la giustizia amministrativa, invece, pone il problema dell'“interdittiva antimafia”!
di Redazione
25/03/2019 alle 19:38:36
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